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Autore: Giovanni Runchina
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Bflows tra i protagonisti del progetto MUSA
La fintech che ha sviluppato “Paghiamoci” nel gruppo di aziende individuate per prendere parte a un percorso di rafforzamento di un anno dedicato a imprese in prima linea nell’ambito della rivoluzione digitale. L’iniziativa fa parte del progetto, sviluppato da quattro atenei milanesi, che vuole trasformare l’area metropolitana del capoluogo lombardo nel fulcro della tecnologia e dell’innovazione sostenibile. Bflows tra le aziende protagoniste di MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action), il progetto che intende trasformare la città metropolitana di Milano nel perno dell’ecosistema della tecnologia e dell’innovazione sostenibile. Nato dalla collaborazione tra l’Università di Milano-Bicocca, ente proponente, il Politecnico di Milano, l’Università Bocconi e l’Università Statale di Milano e finanziato dal Ministero dell’Università ridisegnerà l’intero settore dell’innovazione. Negli intendimenti, la città deve diventare uno fra i principali hub europei per i servizi finanziari, capace di sostenere la crescita delle startup Fintech e Insurtech italiane. Una sfida ambiziosa che i quattro atenei affronteranno per i prossimi tre anni grazie alle partnership con 24 soggetti pubblici e privati e a un investimento complessivo di 116 milioni di euro, gran parte dei quali (110) provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Gli ambiti di intervento del progetto, chiamati “spoke”, sono sei, ognuno coordinato da uno o più atenei: Tutte le azioni nel loro complesso consentiranno di: sviluppare soluzioni smart per l’energia rinnovabile e la gestione dei rifiuti; studiare nuovi modelli di mobilità verde; creare un polo di incubazione e accelerazione per start up; ottimizzare l’utilizzo dei big data per la salute e il benessere dei cittadini; mettere a punto nuove soluzioni di finanza sostenibile così da creare le condizioni per una società sempre più inclusiva, libera da disuguaglianze. Bflows partecipa a “Fintech & Insurtech: Navigating Growth” curato dal Politecnico di Milano. La fintech con base a Cagliari e a Milano che ha sviluppato “Paghiamoci” ha preso parte – assieme a un altro ristretto gruppo di realtà – all’avvio del progetto lo scorso giovedì nel capoluogo lombardo e sarà tra le aziende che affronteranno questo percorso di rafforzamento grazie a strumenti dedicati, a relazioni e ad attività di networking pensate e pianificate per tutto l’anno. La conclusione a dicembre con il convegno annuale al quale parteciperanno oltre 1500 professionisti dell’industria finanziaria e assicurativa per un confronto sulla ricerca svolta dall’Osservatorio del Politecnico di Milano su Fintech e Insurtech italiane e per ragionare su strategie e percorsi di questo settore sempre più centrale nella vita economica globale.
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Il credit scoring
Banche e intermediari finanziari lo usano per valutare se concedere un finanziamento e a quali condizioni. Di seguito spieghiamo il suo rilievo per un’azienda e come l’adesione al network “Paghiamoci” contribuisce in modo sostanziale al suo miglioramento. Il credit scoring è un sistema automatizzato usato dalle banche e dagli intermediari finanziari per valutare le richieste di finanziamento della clientela: aziende o privati. Tale metodologia si basa sull’uso di modelli statistici che aiutano a valutare il rischio di credito, espresso sotto forma di punteggio, un indice numerico utile per capire quanto sia alta o meno l’eventualità di non ottenere la restituzione del denaro prestato. Una sorta di di “profilo” di rischio, di affidabilità e puntualità nei pagamenti. Più è alto e maggiore sarà l’affidabilità. Il credit scoring combina una serie di informazioni diverse tra loro che riguardano l’azienda o il privato con quelle relative alle caratteristiche del finanziamento da erogare e al bene da finanziarie. È importante sottolineare che ogni istituto finanziario ha il proprio metodo di credit scoring, quindi i fattori utilizzati e la scala di valutazione possono differire da una banca all’altra. Inoltre, la sua accuratezza dipende dalla qualità e dalla completezza dei dati forniti dal richiedente. Ma come si usa il credit scoring? Quando gli istituti di credito e gli intermediari finanziari ricevono una richiesta di finanziamento, procedono preliminarmente ad acquisire elementi riguardanti il cliente. Questi possono venire da banche dati pubbliche o private e riguardano principalmente due aspetti: affidabilità ed eventuali morosità. A questi si aggiungono informazioni riguardanti la situazione economica dell’azienda o della persona, utili per realizzare un profilo che, in base a statistiche, suggerisce se quel determinato cliente è un candidato ideale per ricevere il prestito. Quali elementi si prendono in considerazione per valutare il credit scoring di un’azienda? Le agenzie di valutazione del credito raccolgono informazioni sulle aziende e le utilizzano per valutare il loro rischio di credito e generare un punteggio conseguente. Tale indicatore può essere usato dalle banche, dalle società di leasing e da altri istituti finanziari per decidere se concedere un prestito o una linea di credito a una data impresa, e a quale tasso di interesse. Il credit scoring per le aziende è più complesso rispetto a quello per gli individui, poiché ci sono molte variabili; tra queste: a-storia creditizia: cioè i pagamenti passati e la gestione del debito. b-reddito e flusso di cassa: per valutare la capacità dell’azienda di ripagare i propri debiti. c-dimensioni e struttura dell’azienda: in genere, le grandi sono considerate meno rischiose rispetto alle piccole in quanto hanno maggiori risorse finanziarie a disposizione per far fronte ai propri impegni. d-settore di appartenenza: le imprese operanti in comparti altamente competitivi e soggetti a forti fluttuazioni di mercato possono essere considerate più rischiose. e-garanzie e attività collaterali: le realtà produttive che hanno attività collaterali o garanzie di valore sono considerate meno rischiose rispetto a quelle che ne sono sprovviste. Questi e altri parametri sono presi n considerazione dall’algoritmo per elaborare il punteggio di credito conseguente e quindi la rischiosità più o meno elevata del credito da erogare. Quali sono le conseguenze di un credit scoring basso per un’azienda? Un credit scoring basso per un’azienda può avere diverse conseguenze negative, tra cui: a-Difficoltà ad ottenere finanziamenti, prestiti e linee di credito da banche e altri istituti finanziari.Le richieste potrebbero essere respinte o potrebbe essere necessario accettare condizioni meno favorevoli, ad esempio tassi di interesse più elevati o periodi di rimborso più brevi. b-Limitazioni nell’ottenere contratti con fornitori, clienti e partner commerciali. Sarebbe difficile convincere i potenziali partner della propria affidabilità finanziaria e ciò potrebbe influire sulla fiducia che essi hanno nell’azienda. c-Ostacoli nell’ottenere licenze e permessi da parte di alcune autorità statali o locali, limitando le attività dell’impresa. d-Difficoltà nell’ottenere assicurazioni perché le compagnie assicurative potrebbero ritenere che l’impresa rappresenti un rischio troppo elevato. e-Perdita di credibilità perché un credit scoring basso può influenzare negativamente l’immagine di un’azienda e la sua reputazione tra clienti, fornitori e investitori con riflessi negativi sulla capacità di attirare nuovi clienti, collaborazioni e investimenti. Quali sono le conseguenze di un credit scoring alto per un’azienda? Un credit scoring alto ha diversi effetti positivi per un’azienda, tra cui: a-Facilità nell’ottenere finanziamenti, prestiti e linee di credito da banche e altri istituti finanziari che potrebbero essere accettati anche a condizioni più favorevoli, ad esempio tassi di interesse più bassi o periodi di rimborso più lunghi. b–Maggiori possibilità nell’ottenere contratti con fornitori, clienti e partner commerciali per via di una buona reputazione. c- Semplicitànell’avere licenze e permessi richiesti dalle autorità locali o statali. d–Più agevolazioni nella stipula di assicurazioni perché le compagnie assicurative potrebbero ritenere che l’azienda rappresenti un rischio minore rispetto ad altre con un rating di credito più basso. e-Aumento della credibilità tra clienti, fornitori e investitori con una maggiore capacità di attirare collaborazioni e investimenti. Ma un’azienda come può migliorare il proprio credit scoring? Ci sono diverse azioni che un’azienda può intraprendere per migliorare il proprio credit scoring: a-Pagare i debiti in modo tempestivo. Uno dei modi più efficaci per migliorare il credit scoring dell’azienda è quello di pagare i debiti in modo tempestivo. Se l’azienda ha difficoltà a far fronte ai propri impegni finanziari, può essere utile negoziare un piano di ristrutturazione del debito con i propri creditori b-Mantenere un buon flusso di cassa. L’azienda in questo caso avrebbe avere un’adeguata liquidità per sostenere le proprie spese correnti ed eventuali imprevisti. c-Avere un equilibrio tra debiti e attività. Se l’impresa ha un elevato livello di debiti rispetto alle proprie attività, questo potrebbe indicare una maggiore vulnerabilità finanziaria. Conservare un equilibrio sano tra queste due componenti migliora il credit scoring. d-Mantenere una buona relazione con i propri creditori. Ciò significa essere trasparenti e comunicare in modo chiaro e tempestivo eventuali problemi finanziari, in modo da trovare soluzioni condivise. e-Diversificare le fonti di finanziamento per ridurre il rischio complessivo derivante dalla decisione di affidarsi a un solo fornitore o a un unico tipo di finanziamento. In che modo “Paghiamoci” agisce sul credit scoring aziendale?
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Bflows assume Full Stack e Java Developer
La fintech che ha sviluppato “Paghiamoci” potenzia il reparto IT. I dettagli nell’articolo. Bflows, azienda innovativa operante nel settore finanziario ricerca Full Stack e Java Developer da inserire stabilmente nel settore IT. Il lavoro si svolgerà in presenza nella sede di Cagliari in via Angioy 34. Oltre alle skill tecniche, specificate di sotto, si richiede padronanza della lingua italiana e inglese (scritta e orale), capacità di lavorare in team e approccio proattivo. Si offre trattamento economico di sicuro interesse commisurato all’esperienza maturata, un ambiente di lavoro dinamico e giovane in cui crescere sia professionalmente che umanamente e l’opportunità di contribuire allo sviluppo di soluzioni tecnologiche d’avanguardia. Se sei interessat* invia la tua candidatura a info@bflows.net I profili ritenuti d’interesse saranno contattati successivamente per la fase di colloquio finalizzata all’inserimento in azienda. Ti aspettiamo! Full Stack Competenze richieste: Soft skills: capacità di lavorare in team e approccio proattivo; Attività da svolgere: Java Developer Competenze richieste: Soft skills: capacità di lavorare in team e approccio proattivo; Attività da svolgere: Lavorerà in un un team esteso su progetti innovativi e stimolanti e si confronterà con il team di design e della comunicazione per creare prodotti competitivi.