«Paghiamoci è poco appariscente ma essenziale»

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Musicista, compositore e sound designer, Emanuele Contis è artista poliedrico che di recente si è cimentato nell’attività imprenditoriale. Una dimensione nuova che gli ha permesso di scoprire e cogliere l’importanza della piattaforma. Tre le funzioni che apprezza maggiormente: workflow, wallet e Network Finance. Vi raccontiamo la sua esperienza.

«Paghiamoci è un orchestratore, poco appariscente ma essenziale». Musicista, compositore e sound designer, Emanuele Contis è il genere di artista che ti sorprende. Non solo per il suo indiscutibile talento, certificato da importanti collaborazioni che spaziano da Paolo Fresu a Max Gazzè, passando per Niccolò Fabi e Daniele Silvestri giusto per citarne alcuni, ma per la sua anima profondamente poliedrica.

In lui infatti convivono serenamente, sostenendosi a vicenda, due sensibilità solo apparentemente inconciliabili: una artistica e l’altra tecnica, acquisita nel corso degli studi universitari a Cagliari e culminata con la laurea in Ingegneria Civile col massimo dei voti.

Chiuso questo capitolo, Emanuele si è dedicato con pari profitto al perfezionamento del percorso artistico con l’ammissione e la frequenza al prestigioso Berklee College of Music e alla conseguente attività di musicista e di compositore cui si somma, attualmente, quella imprenditoriale con la creazione di “Sound Between”. La startup ha l’ambizione di mettere in relazione con un tool tecnologico i workflow di videomaker e audiomaker per farli lavorare al meglio e in costante armonia.

In questo mosaico di continue novità e impegni conseguenti si inserisce alla perfezione il ruolo di “Paghiamoci”. «Conosco la piattaforma sin dagli inizi – racconta – perché sono molto amico di Carlo Mancosu tra gli ideatori. Faccio una valutazione del prodotto non in base a questo legame ma sull’esperienza. Apprezzo moltissimi aspetti del tool ma ne cito tre in particolare: workflow, wallet e Network Finance. La prima funzione ti consente di creare flussi di lavoro personalizzati e automatici per clienti e fornitori, così da gestire solleciti e monitorare il flusso delle fatture costantemente e guadagnando in efficienza e tempestività. Il wallet è il borsellino elettronico che ti permette di incassare dai tuoi clienti e pagare i tuoi fornitori in modo molto semplice e immediato sfruttando la Network Finance. Quest’ultima invece è la parte a mio giudizio rivoluzionaria perché è basata su un approccio innovativo ai rapporti debito/credito che sono visti nell’ottica di rete e non come semplice relazione binaria. Le fatture non pagate sono immesse nel network con possibilità di saldare debiti e crediti in minor tempo e coinvolgendo un maggior numero di aziende».

Non solo un approccio inedito ma anche una notevole semplicità d’uso: «Paghiamoci ha un’altra qualità evidente e spesso sottovalutata: è facile da usare e si integra alla perfezione con altri gestionali in uso. Tale immediatezza l’ho riscontrata non solo io. Infatti nella mia startup Sound Between la parte amministrativa è affidata a una persona che non ha esperienza pregressa e si sta formando. Ebbene, per lui Paghiamoci è strumento di grande aiuto dato che è facile da comprendere e da adottare nel quotidiano. In sintesi è come un amico discreto che ti sostiene in ogni momento».

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