{archive_title}

Categoria: focus

  • Ciclo passivo, il termometro dell’impresa

    ·

    Ciclo passivo, il termometro dell’impresa

    Aderire a “Paghiamoci” aiuta a monitorare con puntualità e a migliorare questo aspetto della vita di ogni azienda. Il ciclo passivo è l’insieme di operazioni effettuate con i fornitori e determina i debiti commerciali di un’impresa. Il suo monitoraggio puntuale consente di avere sotto controllo l’insieme di attività da cui scaturiscono gli impegni nei confronti dei fornitori e, quindi, tutte le spese che dovranno essere sostenute in un certo periodo di tempo. Il ciclo passivo comprende diverse fasi: -Analisi del fabbisogno che include l’identificazione delle necessità di materiali o servizi necessari per sostenere le operazioni dell’azienda; -Stabilire un budget per l’acquisto di beni o servizi così da pianificare e controllare le spese in modo oculato; -Selezione del fornitore migliore, valutando preventivi e costi; -Realizzazione e invio dell’ordine per l’acquisto dei beni o servizi richiesti; -Solleciti per garantire che l’ordine sia evaso tempestivamente e non ci siano ritardi nella consegna; -Gestione dell’entrata delle merci che comprende l’aggiornamento dell’inventario e il controllo della conformità dei prodotti ricevuti; -Registrazione della fattura e pagamento dopo aver ricevuto le merci o i servizi e questo sia per fini gestionali che per adempiere agli aspetti civilistici e fiscali; -Pagamento del fornitore secondo le condizioni e i tempi stabiliti. Quali sono gli effetti di una buona gestione del ciclo passivo? Avere una buona gestione del ciclo passivo determina diversi vantaggi: Quali sono gli effetti di una cattiva gestione del ciclo passivo? Una cattiva gestione del ciclo passivo può avere diversi effetti negativi per un’azienda. Tra i più rilevanti: Ma quali sono gli errori più comuni nella gestione del ciclo passivo? Gli errori nella gestione del ciclo passivo possono essere di varia natura e comprendono: In che modo “Paghiamoci” aiuta le aziende nella gestione ottimale del ciclo passivo? “Paghiamoci” è un’ottima soluzione per la gestione del ciclo passivo della tua azienda. La nostra piattaforma permette di avere sempre sotto controllo tutte le fatture passive con le informazioni essenziali (prezzo, quantità, data) che possono essere monitorate in tempo reale. Ciò assicura non solo il rilevamento puntuale dei flussi, ma anche controlli tempestivi nel caso di richieste da parte dei fornitori. Inoltre, grazie a “Paghiamoci”, si possono visualizzare i costi sostenuti per l’acquisto di beni o servizi, ad esempio tenendo traccia delle spese per ogni fornitore o categoria di spesa. Questo consente di identificare eventuali aree in cui è possibile ridurre i costi e di negoziare condizioni migliori con i fornitori. Infine, con “Paghiamoci”, si pianificano facilità i pagamenti delle fatture, ottimizzando così la gestione della liquidità aziendale. È possibile inoltre scegliere la soluzione migliore per i pagamenti impostando il Dynamic Discount o caricando le fatture su Network Finance, il nostro rivoluzionario sistema basato su intelligenza artificiale e Big Data pensato per abbattere drasticamente i tempi di pagamento dei debiti commerciali.

  • Come rendere efficiente il ciclo attivo

    ·

    Come rendere efficiente il ciclo attivo

    Ottimizzare questo processo è vitale per rendere gli incassi tempestivi e aumentare soddisfazione e fidelizzazione dei clienti. Paghiamoci ti offre un set di strumenti per automatizzarlo e renderlo più ordinato ed efficace. Con il termine ciclo attivo si intende l’insieme di operazioni che riguardano il rapporto tra un’azienda e i suoi clienti in relazione alla vendita a questi ultimi di un prodotto o servizio e determinano i crediti commerciali di un’impresa. Questo processo si articola in varie fasi e va dalla presa di contatto sino al pagamento che comprende fatturazione e incasso per l’erogazione del bene o servizio pattuito. Fra questi due estremi vi sono una serie di passaggi intermedi di estrema importanza: la predisposizione di un preventivo, l’effettuazione e conferma di un ordine, l’evasione dell’ordine, la gestione delle contestazioni. Tanto più queste fasi sono svolte con precisione e in maniera coordinata e tanto più l’intera fase sarà efficiente e centrerà gli obiettivi: rendere gli incassi più tempestivi e incrementare il cash flow aziendale incidendo positivamente sulla liquidità e la solvibilità dell’azienda e di conseguenza sulla sua tenuta e il suo sviluppo. Conosciuto con l’acronimo di OTC (Order To Cash), il macro processo in questione coinvolge inoltre diversi reparti aziendali. Quali sono gli errori più comuni che si commettono nella gestione del ciclo attivo? Solitamente gli errori più ricorrenti nella gestione del ciclo attivo riguardano: Quali sono gli effetti di una cattiva gestione del ciclo attivo? La cattiva gestione del ciclo attivo può causare vari problemi di differente ordine e complessità: rimanenze o problemi di magazzino, farraginosità nell’incassare i pagamenti, perdita di controllo nel processo di emissione delle fatture, tensioni nel rapporto con i clienti con l’incremento delle contestazioni e la conseguente insoddisfazione sino a giungere alla perdita dei clienti. Quali sono gli effetti di una buona gestione del ciclo attivo? La gestione efficiente e ottimizzata del ciclo attivo ha molteplici riflessi positivi sull’azienda e sul suo stato di salute complessivo: In che modo “Paghiamoci” rafforza il ciclo attivo di un’azienda? L’ingresso nel network “Paghiamoci” determina benefici anche sul ciclo attivo di un’azienda. Obiettivo conseguito in vari modi grazie a un ampio e vario set di strumenti messi a disposizione di ciascun aderente. Il sistema di gestione e di monitoraggio centralizzato dei crediti commerciali presente in piattaforma consente di caricare e visualizzare le fatture in modo semplice, tenere sotto controllo i pagamenti in tempo reale e creare procedure personalizzate, efficaci ed efficienti verso i propri clienti in modo tale da accorciare il tempo necessario a incassare i crediti e migliorando il flusso di cassa. Gli algoritmi proprietari e l’uso dell’IA consentono di scandagliare i flussi finanziari all’interno della rete e sono in grado di sbloccare cicli e catene di pagamenti che si auto sostengono senza il bisogno di ricorrere a finanziamenti esterni. La liquidità intrappolata diventa così una risorsa preziosa grazie a questa sorta di navigatore che identifica i percorsi più efficienti per il pagamento delle fatture. Ciò riduce drasticamente i tempi di pagamento e gli insoluti, migliorando ulteriormente il cash flow. Un altro prezioso alleato è il servizio di Dynamic Discount, altamente personalizzabile, che consente alle aziende di beneficiare di sconti e incentivi per i pagamenti anticipati delle fatture. Infine l’assistente virtuale configurato all’interno di Paghiamoci e alimentato dall’intelligenza artificiale è in grado di erogare supporto e consulenza finanziaria, fornendo preziosi suggerimenti per la gestione ottimale del ciclo attivo.

  • L’indice di solvibilità: calcolo e importanza

    ·

    L’indice di solvibilità: calcolo e importanza

    Misurare la capacità di pagare i propri debiti è essenziale per capire se si possono mantenere gli impegni presi con i propri creditori. “Paghiamoci” ti offre un set di strumenti e di soluzioni per aiutarti a conoscere nel dettaglio e a irrobustire questo parametro. L’indice di solvibilità, noto anche come “indice di capacità di rimborso” o “indice di liquidità a lungo termine”, è un indicatore finanziario che misura la capacità di un’azienda di pagare i propri debiti entro le scadenze. In sintesi consiste nella capacità di un debitore di mantenere gli impegni presi con i propri creditori, restituendo integralmente e nei tempi stabiliti il denaro ricevuto in prestito. Conoscere e monitorare costantemente il grado di solvibilità della propria azienda è fondamentale per assicurare il buon funzionamento della stessa e adottare le decisioni migliori per il suo sviluppo. Ma perché l’indice di solvibilità è importante per le aziende? Per un’azienda la solvibilità è un elemento fondamentale che va sempre tenuto sotto stretto controllo, considerato che la presenza di debiti è praticamente fisiologica nella struttura aziendale. Per misurare il grado di solvibilità di un’azienda si ricorre all’indice di solvibilità; si tratta di un rapporto che permette di determinare, appunto, la capacità di saldare i propri debiti alla scadenza dei termini (siano essi brevi, medi o lunghi), in base ai flussi di cassa generati con la propria attività. Maggiori saranno i flussi, maggiore sarà la capacità di sostenere debiti importanti. Ovviamente, quanto più l’azienda riesce a onorare gli impegni presi con i creditori nei termini stabiliti, tanto più è da considerarsi solvibile e, dunque, in buona forma. In altre parole, l’indice di solvibilità definisce il livello di stabilità finanziaria di un’impresa e viene per questo impiegato da banche e istituti finanziari, insieme all’analisi di bilancio, per decidere se concedere o meno un prestito o un finanziamento e a quali tassi. Un’azienda solvibile possiede risorse economiche maggiori rispetto a quanto deve ai suoi creditori ed è in grado di gestire agevolmente il suo debito. Ma la verifica preliminare della solvibilità è consigliabile anche nella valutazione da parte di nuovi potenziali clienti e fornitori. Si tratta, infatti, di uno strumento imprescindibile quando bisogna stringere nuovi rapporti commerciali che richiedono pagamenti differiti. Un suo uso accurato e tempestivo permette di tutelarsi dal rischio di insolvenza. Ma come si calcola l’indice di solvibilità? Esistono diversi modi per calcolare l’indice di solvibilità, ma una delle formule più comuni prevede di dividere il patrimonio netto dell’azienda per il totale delle passività. Indice di Solvibilità = Patrimonio netto / Totale delle Passività Il patrimonio netto di un’azienda è la differenza tra il valore delle sue attività e il valore delle sue passività. Il totale delle passività, invece, rappresenta l’ammontare complessivo di tutti i debiti e le obbligazioni finanziarie dell’azienda. Ad esempio, supponiamo che un’impresa abbia un patrimonio netto di 500.000 euro e un totale delle passività di 1.000.000 di euro. Il suo indice di solvibilità sarebbe così ricavato: Indice di Solvibilità = 500.000 euro / 1.000.000 euro = 0,5 o 50% Ciò indica che il 50% delle passività dell’azienda potrebbe essere coperto vendendo il suo patrimonio netto. Una volta calcolato se: –il valore è maggiore di uno, l’azienda ha un eccellente grado di solvibilità e può ripagare senza difficoltà i suoi debiti; –il valore è uguale a uno, l’azienda ha le risorse necessarie per ripagare la totalità dei suoi debiti; –il valore è inferiore a uno, l’azienda non riesce a far fronte a tutti i suoi obblighi finanziari; Tuttavia, l’interpretazione dell’indice di solvibilità può variare a seconda del settore in cui opera l’azienda e delle sue specifiche condizioni finanziarie. Quali sono gli effetti per l’azienda che ha un indice di solvibilità positivo? Avere un’attività con un buon indice di solvibilità, quindi pari o superiore a uno, è importante per diversi motivi: – Garantisce la stabilità finanziaria perché significa che l’azienda ha adeguate risorse a lungo termine per far fronte ai propri obblighi. – Aumenta la fiducia degli investitori, in particolare quelli a lungo termine, perché l’indice positivo significa che l’impresa ha una buona capacità di generare profitti e di mantenere la sua attività nel tempo. – Facilita l’accesso al credito perché le banche e gli istituti finanziari saranno maggiormente propensi a concedere finanziamenti. L’azienda infatti ha risorse finanziarie a lungo termine per rimborsare il prestito senza problemi. -Migliora la reputazione dell’azienda che è considerata più solida e affidabile e gode di una migliore immagine sul mercato. Quali sono gli effetti per l’azienda che ha un indice di solvibilità negativo? Un indice di solvibilità inferiore a uno o negativo indica che il patrimonio netto dell’azienda non è sufficiente a coprire il totale delle sue passività. Ciò può comportare: -Difficoltà nel rimborsare i debiti e le proprie obbligazioni finanziarie a lungo termine. -Ridotta capacità di investimento poiché gran parte delle risorse finanziarie aziendali potrebbe essere impegnata nel rimborsare i debiti. -Difficoltà ad accedere al credito, considerato che le banche e gli istituti finanziari sono meno propensi a concedere fidi alle aziende in questa situazione. -Riduzione della fiducia degli investitori poco propensi a sostenere un’impresa con prospettive molto incerte. Quali strategie si possono attuare per migliorare l’indice di solvibilità di un’azienda? Un’azienda può adottare svariate strategie per migliorare la sua solvibilità. Tra queste: -Aumentare il proprio patrimonio netto con l’emissione di nuove azioni, l’incameramento di utili o l’acquisizione di nuovi finanziamenti. -Ridurre il proprio debito con il taglio dei costi, l’aumento delle entrate o la vendita di asset non essenziali. -Migliorare la gestione del capitale circolante attraverso il contenimento dei crediti inesigibili, l’efficientamento dei processi di fatturazione e il controllo dei propri stock. -Migliorare la redditività dell’azienda accrescendo la capacità di generare flussi di cassa e, quindi, incrementando la solvibilità. -Diversificare le fonti di finanziamento minimizzando così il rischio di dipendenza da una sola fonte di finanziamento. In generale, migliorare la solvibilità dell’azienda richiede una gestione finanziaria attenta e una pianificazione strategica a lungo termine. La differenza tra solvibilità e liquidità Sebbene si tenda spesso a utilizzarli come sinonimi, solvibilità e liquidità