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Autore: Giovanni Runchina

  • Crisi di liquidità: cos’è e come prevenirla

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    Crisi di liquidità: cos’è e come prevenirla

    “Paghiamoci” con il suo approccio innovativo e l’ampio ventaglio di soluzioni tecnologiche è un argine solido ed efficiente che permette di mettersi al riparo da questo problema capace di creare conseguenze catastrofiche. La crisi di liquidità è una condizione di estrema vulnerabilità per un’azienda perché ne certifica l’incapacità di onorare i propri debiti nei modi e nei tempi stabiliti. Questo si verifica perché l’impresa non ha un flusso di cassa (cash flow) sufficiente a far fronte al pagamento, ad esempio, di: collaboratori, fornitori, imposte, debiti con le banche, spese per l’acquisto di merci e di materiali necessari all’operatività quotidiana. Tale stato interessa molto spesso le PMI che, a differenza delle realtà più grandi e strutturate, incontrano maggiori difficoltà nel far fronte a imprevisti o a situazioni avverse. In sintesi, essa si rivela quando, sopravvenute le cause appena citate, il cash flow o flusso di cassa aziendale è caratterizzato da un andamento negativo; pertanto le uscite (spese) sono maggiori delle entrate (incassi). Un mancato o tardivo intervento può condurre a conseguenze irreparabili come il fallimento dell’attività. Ma quali sono le cause più frequenti che scatenano la crisi di liquidità? In linea generale, la crisi di liquidità è assai probabile che si verifichi se manca un sistema di controllo, gestione e pianificazione del cash flow. Infatti un’organizzazione in tale senso costituisce strumento essenziale per monitorare la situazione economico-finanziaria e per intervenire in caso di anomalie. L’assenza impedisce di individuare e arginare le criticità che possono presentarsi singolarmente o simultaneamente. Tra queste: I campanelli d’allarme da tenere sotto controllo L’organizzazione e la prevenzione sono pertanto gli alleati migliori per scongiurare la crisi di liquidità. Dotarsi di strumenti e di strategie adeguate è di rilevanza vitale anche per attribuire la giusta importanza a segnali molto spesso sottovalutati come: difficoltà sistematica a pagare imposte, contributi, fornitori, finanziamenti; difficoltà a affrontare investimenti che servono per crescita e consolidamento del business; mancata pianificazione finanziaria. Quali strumenti bisogna usare per affrontare al meglio i problemi di liquidità? La crisi di liquidità deve essere innanzitutto evitata, ma qualora dovesse presentarsi richiede risposte pronte che variano in base alle circostanze e alla situazione specifica di ciascuna azienda: In che modo “Paghiamoci” aiuta le imprese ad affrontare il problema della crisi di liquidità? Come già ribadito, la crisi di liquidità è una condizione di estrema pericolosità che mette a rischio la sopravvivenza dell’impresa e che va scongiurata attraverso organizzazione e prevenzione. “Paghiamoci” agisce proprio in questa direzione attraverso diversi meccanismi tra cui la Network Finance e il Dynamic Discounting. Questi strumenti consentono alle aziende di gestire in modo più efficace il capitale circolante, migliorando il flusso di cassa e riducendo il rischio di crisi di liquidità. La prevenzione grazie a “Paghiamoci” diventa una prassi, patrimonio consolidato di ciascun aderente. Il primo alleato, di grande importanza, e che costituisce la vera novità nell’ambito della SCF (Supply Chain Finance) è dato dalla Network Finance, un approccio innovativo alla gestione dei crediti commerciali, che considera ogni azienda come un nodo all’interno di una rete e ogni credito come un collegamento (arco) che unisce debitore e creditore. Questa visione permette a “Paghiamoci” di sviluppare soluzioni inedite per superare le problematiche legate al credito e alla gestione del rischio. Ricorrendo a una serie di algoritmi proprietari, basati sull’intelligenza artificiale, la Network Finance funziona come una sorta di navigatore per i flussi finanziari, calcolando il percorso più efficace attraverso la rete per massimizzare gli incassi e i pagamenti tra le imprese iscritte. Il processo aiuta a liberare la liquidità intrappolata nella rete, riducendo i tempi di incasso e di pagamento, rafforzando i legami fiduciari all’interno del network e migliorando il ciclo cash to cash delle aziende. Gestire le fatture con la Network Finance è semplice e vantaggioso: non ci sono barriere di ingresso o requisiti di rating. L’unica richiesta è invitare clienti e fornitori a unirsi alla rete, per renderla più forte e aumentare le possibilità di incasso per tutti. Questo strumento è ideale per gestire al meglio i flussi di cassa, abbreviare i tempi di pagamento, ridurre l’esposizione bancaria e migliorare il rating creditizio dell’azienda. Inoltre, la Network Finance di “Paghiamoci” è una soluzione unica nel suo genere. Grazie ad essa le imprese possono orientare i flussi di pagamento in modo da liberare la liquidità, migliorando così la loro situazione finanziaria senza dover ricorrere a prestiti o altre forme di finanziamento esterno. Un secondo alleato è il Dynamic Discount che permette ai fornitori di offrire sconti dinamici ai loro clienti in cambio di pagamenti anticipati. Questo si traduce in liquidità, abbassando il DSO, e al contempo offre ai clienti la possibilità di risparmiare sui costi delle merci acquistate. In tal modo entrambe le parti beneficiano di una migliore gestione della liquidità. Oltre a ciò, “Paghiamoci” per via della sua configurazione e in ragione degli strumenti che propone a livello di gestione ordinaria risulta estremamente utile poiché consente di elaborare strategie specifiche. Che si tratti di incassare prima per essere più puntuali nei pagamenti con i fornitori o di mettere a frutto la liquidità in eccesso, la rete contempera ogni bisogno, contribuendo a prevenire crisi di liquidità. La rete “Paghiamoci” porge pertanto alle aziende aderenti una pluralità di strumenti e strategie per migliorare la gestione del capitale circolante, prevenire crisi di liquidità e promuovere una crescita sostenibile.

  • La tesoreria aziendale: ruolo e importanza

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    La tesoreria aziendale: ruolo e importanza

    Costituita da più attività, questa funzione è cruciale nella gestione ottimale del cash flow e si rivela essenziale per la salute finanziaria di un’impresa. “Paghiamoci” offre l’opportunità di ottimizzarle e semplificarle. La tesoreria aziendale è l’insieme delle attività previsionali, gestionali e programmatorie attuabili per fare in modo che il flusso di cassa o cash flow, cioè la differenza tra entrate e uscite di un’azienda in un dato lasso temporale sia positivo. Pertanto questo set di azioni permette di ottimizzare i flussi finanziari e monetari all’interno di ogni impresa in modo da scongiurare lo scenario di una crisi di liquidità, ossia l’impossibilità di far fronte agli impegni assunti nel breve e nel brevissimo tempo (es. pagare stipendi ai dipendenti, fatture ai fornitori, mutui alle banche, versamenti agli enti previdenziali) e che compongono le spese correnti. Inoltre è buona norma assicurarsi che in cassa vi siano le risorse per fronteggiare eventuali imprevisti (es. cartelle in seguito ad accertamento, TFR a un dipendente che viene licenziato). Se ciò avviene non solo si garantisce l’operatività quotidiana ma si possono trarre fondi da investire in innovazione senza ricorrere o ricorrendo in misura attenuata a prestiti e finanziamenti. Ma quali sono gli aspetti che caratterizzano una corretta gestione della tesoreria aziendale? Al fine di garantire una corretta gestione della tesoreria aziendale è necessario concentrarsi su tre aspetti: 1- Controllo dei flussi di cassa con il monitoraggio continuo delle entrate e delle uscite dalla cassa aziendale. In tal modo si ha un’istantanea della liquidità disponibile. 2- Analisi previsionale che consiste nella capacità di sapere quali saranno le entrate e le uscite future (settimanali e mensili) anche in relazione ad altri fattori come le scadenze fiscali, così da avere il quadro complessivo in vista di investimenti o di altre attività straordinarie. 3- Attività di risk management che significa conduzione di azioni per la gestione di eventuali eventi avversi non prevedibili capaci di incidere negativamente sull’operatività aziendale (es. crisi economica globale, guerra). Andando ancora più nello specifico chi gestisce la tesoreria deve svolgere le seguenti attività: Ma in che modo “Paghiamoci” aiuta a gestire al meglio la tesoreria aziendale? La gestione della tesoreria aziendale è cruciale sia per l’operatività quotidiana, sia nel contesto della gestione di imprevisti e per quanto attiene la capacità di affrontare investimenti a condizioni più convenienti. “Paghiamoci” offre un aiuto significativo attraverso una serie di strumenti e servizi pensati per ottimizzarla e semplificarla. In successione: Inoltre, partecipando a “Paghiamoci”, entrerai a far parte di una community di imprese che collaborano per migliorare la propria gestione finanziaria, rafforzare le relazioni e costruire connessioni preziose, contribuendo così alla crescita della tua azienda e dell’intera economia.

  • Network Finance, la svolta “Paghiamoci” nella SCF

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    Network Finance, la svolta “Paghiamoci” nella SCF

    Una rete virtuosa che abbatte drasticamente i tempi di pagamento dei debiti commerciali tra le imprese, trasformando il problema della liquidità intrappolata in un’opportunità preziosa per tutti gli aderenti. Soluzione innovativa all’interno della Supply Chain Finance, a misura di tutte le imprese. La carenza di liquidità è un problema di grande rilevanza e persistente attualità per le PMI e non solo a livello italiano. Una situazione di tensione finanziaria dovuta in larga parte alla scarsa fluidità dei pagamenti dei debiti commerciali: le aziende faticano a incassare i crediti dai clienti e, conseguentemente, manifestano le stesse difficoltà a onorare i propri debiti nei confronti dei fornitori. La strada più immediata e nota è quella di rivolgersi a un istituto di credito per accendere un prestito, tuttavia questo iter è sovente oneroso. Da qui la necessità sempre più impellente di trovare strumenti che consentano di ovviare alla carenza di liquidità. Negli ultimi anni, complice lo sviluppo di nuove tecnologie, accanto agli strumenti di finanza tradizionale sono nati strumenti alternativi al credito bancario tradizionale che possono essere annoverati all’interno della definizione di “Supply Chain Finance”. Tale definizione, secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, è riferita “all’insieme di soluzioni che consentono a un’impresa di finanziare il proprio capitale circolante (crediti, debiti, scorte), facendo leva sul ruolo che essa ricopre all’interno della catena di fornitura in cui opera e sulle relazioni con gli altri attori della filiera”. Tutto questo, abbassa il livello di rischio il che, a sua volta, facilita l’accesso al credito. Il contesto generale e le soluzioni di Supply Chain Finance Le crisi economiche più recenti hanno aggravato il quadro generale già precario come testimoniato dai numeri: in Italia il mercato dei crediti commerciali nel 2023 si è attestato sui 575 miliardi di euro complessivi, contro i 560 miliardi del 2022, secondo la fotografia più aggiornata fornita dall’Osservatorio Supply Chain Finance della School of Management del Politecnico di Milano e presentata di recente nel convegno “Supply Chain Finance: un nuovo aumento del ‘tasso’ di interesse?”. Ma in che cosa consistono, nella pratica, le soluzioni di Supply Chain Finance? Per semplificare si può dividere il set di strumenti a disposizione in due gruppi: Sempre secondo l’analisi dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, circa un quarto del mercato è già servito da soluzioni di Supply Chain Finance, 23%, per un valore di circa 130 miliardi di euro. Tra le diverse soluzioni, le più utilizzate nel 2023 sono il Factoring per un valore stimato di 60,4 miliardi di euro, stabile rispetto al 2022, e l’Anticipo Fattura per 54 miliardi di euro e anch’esso sugli stessi valori dell’anno precedente. Segue a distanza il Reverse Factoring, che fa registrare una crescita record del +10%, raggiungendo 8,9 miliardi di euro di valore. Seguono il Confirming (la soluzione in cui il debitore cedente rilascia all’operatore finanziario un’autorizzazione al pagamento dei fornitori), 1,6 miliardi di euro e in calo del 2%, e il Purchase Order Finance (l’utilizzo di un ordine ricevuto da un cliente con elevato merito creditizio come garanzia per un finanziamento) che si attesta sulla cifra di 1,1 miliardi di euro, in aumento dell’1% Nonostante abbiano ancora volumi limitati, crescono in modo sensibile la carta di credito b2b (3,5 miliardi di euro con un +13%), il Dynamic Discounting (soluzione tecnologica che consente il pagamento anticipato a fronte di uno sconto proporzionale ai giorni di anticipo pari a 0,7 miliardi di euro e un incremento di 0,7%) e l’Invoice Trading (marketplace per la cessione del credito che consente a terze parti di investire nelle fatture emesse dalle aziende e pari a 0,5 miliardi di euro con una crescita del 24%). Tutte queste soluzioni, oltre a soddisfare una parte minima delle necessità (poco meno di un quarto del mercato), non prescindono dal merito creditizio. Ciò significa che le PMI in difficoltà per larga parte hanno enormi difficoltà ad accedere a tali canali alternativi. La rivoluzione della Network Finance con Paghiamoci: una soluzione per tutte le imprese che abbatte i tempi di incasso delle fatture Paghiamoci rappresenta una soluzione del tutto inedita nel panorama del Supply Chain Finance (SCF) attraverso il suo servizio di Network Finance. Anche se non offre direttamente finanziamenti o servizi di factoring, Paghiamoci facilita la gestione finanziaria all’interno della catena di approvvigionamento di un’azienda, migliorando il flusso di cassa e riducendo i tempi di pagamento. Il suo cuore è l’utilizzo di algoritmi proprietari di intelligenza artificiale che utilizzano l’analisi dei Big Data e dei grafi derivanti dalla mappatura delle relazioni tra le imprese aderenti alla piattaforma per l’ottimizzazione dei flussi di pagamento e lo smobilizzo dei crediti commerciali. Questo sistema analizza i flussi finanziari all’interno della rete di aziende e identifica i percorsi più efficienti per il pagamento delle fatture, contribuendo a ridurre i tempi di pagamento e gli insoluti. In questo modo, Paghiamoci supporta le aziende nel migliorare la loro liquidità e nel gestire più efficacemente il capitale circolante. Inoltre, contrariamente a tutte le altre soluzioni, l’ingresso nel network non è subordinato ad alcun merito creditizio, la soluzione pertanto si rivolge a tutte le aziende. Grazie a tale approccio inedito ogni azienda che aderisce alla piattaforma può smobilizzare parte delle proprie fatture a credito e utilizzare la liquidità in ingresso per pagare le proprie fatture a debito. Questo riduce al minimo la necessità di liquidità iniziale, ottimizza la gestione del capitale circolante e razionalizza la necessità di accesso al credito. “Paghiamoci” si configura pertanto come un navigatore dei flussi finanziari che è in grado di soddisfare quel 75% di monte crediti commerciali che è privo di soluzioni. Le attività che si iscrivono alla piattaforma caricano le loro fatture e un sistema di algoritmi proprietari libera la liquidità intrappolata nei rapporti di debito e di credito tra le aziende orientando i flussi di pagamento e calcolando il percorso più lungo all’interno di questa rete che permette di pagare quante più fatture possibili durante il proprio cammino. Un meccanismo win-win in cui tutte le parti in gioco, il singolo aderente e la rete nel suo complesso, ci guadagnano. Inoltre